Le immissioni
Un esperto avvocato immissioni conosce i rapporti di vicinato come disciplinati dal codice civile.
Si tratta delle norme che prevedono i limiti al diritto di proprietà.
L’art. 832 cod. civ. dispone che il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo.
La formula prosegue così: entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico.
Immissioni e limiti alla proprietà
I limiti alla proprietà, previsti dal codice civile, tutelano interessi privati.
Tuttavia, possono indirettamente riflettere delle finalità pubbliche.
Si può pensare, al riguardo, alle regole codicistiche sulle distanze delle costruzioni.
Qualcuno ritiene che si tratti di obbligazioni.
Secondo un’altra tesi, invece, si tratterebbe di servitù.
Tale ultima impostazione consentirebbe l’usucapione del diritto, in caso di violazione dei limiti protratta nel tempo.
Su questo orientamento si fondano spesso delle azioni in giudizio, come noto a un avvocato immissioni.
La norma sulle immissioni
La tutela dalle immissioni si rinviene nell’art. 844 cod. civ.
Questa norma dispone che il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni se non superano la normale tollerabilità.
L’articolo fa riferimento a: immissioni di fumo o di calore, esalazioni, rumori, scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino.
Rientra tra le immissioni qualunque propagazione in grado di recare molestia.
Si può trattare, quindi, anche di onde elettromagnetiche, segnali radio, luci, raggi laser, fluorescenze, ecc.
Al fine di valutare la normale tollerabilità deve essere presa in considerazione anche la condizione dei luoghi.
La norma si riferisce alle immissioni che provengono da un fondo.
Ma la disciplina si può estendere a simili vicende che riguardino altri immobili (ad esempio, gli appartamenti in un condominio).
Ogni avvocato immissioni conosce come, orientativamente, può estendersi la disciplina in discorso.
I caratteri delle immissioni
In giurisprudenza si esclude, normalmente, la rilevanza delle immissioni ideali.
Ad esempio, non sono considerate immissioni, ai fini della suddetta disciplina, le immagini sgradevoli.
Deve trattarsi, tendenzialmente, di qualcosa che abbia un sostrato in grado di modificare materialmente l’ambiente circostante.
Inoltre, è necessaria la provenienza da un immobile vicino.
La regola su riportata si riferisce alle immissioni che indirettamente arrecano molestia al vicino.
Non vi rientrano quelle indirizzate appositamente verso il vicino.
In tal ultimo caso, un competente avvocato immissioni sa che si applicano le regole generali in materia di illecito.
La vicinanza richiesta dalla legge non deve essere interpretata necessariamente come diretta prossimità.
Si tratta di disciplina applicabile, infatti, anche in caso di immissioni riguardanti immobili non confinanti tra loro.
Immissioni e normale tollerabilità
Per attivare gli strumenti di tutela, deve essere superato il limite della normale tollerabilità.
Ogni avvocato immissioni esperto sa che non si deve necessariamente raggiungere l’intollerabilità.
Per normale tollerabilità si intende quel grado di sopportabilità secondo regole di comune convivenza sociale.
Deve applicarsi una regola di solidarietà sociale e deve darsi rilievo al contesto locale.
Un immobile situato accanto a una grande parete, ad esempio, potrebbe subire un effetto eco, da considerare normale.
La norma codicistica specifica che il giudice deve contemperare le esigenze della produzione con le ragioni della proprietà.
Può, inoltre, tener conto della priorità di un determinato uso.
Questo viene considerato, in giurisprudenza, quale criterio sussidiario.
In via di principio, si esclude che le ragioni della produzione debbano prevalere sulla tutela della proprietà.
Inoltre, in giurisprudenza, le immissioni vengono vietate quando è possibile eliminarle con semplici interventi tecnici.
Il danno da immissioni
Normalmente, l’indennizzo, in caso di immissioni, viene commisurato al diminuito valore dell’immobile.
Le immissioni, infatti, possono comportare una riduzione del prezzo praticabile per la sua eventuale vendita.
Deve essere considerata, al riguardo, l’attuale destinazione dell’immobile.
Si fa riferimento a un indennizzo e non a un risarcimento.
Ciò è dovuto al fatto che l’attività del proprietario che cagiona le immissioni viene considerata lecita.
Se invece si realizza un illecito, il danneggiato può chiedere un vero e proprio risarcimento.
Viene ritenuto comunque prevalente il soddisfacimento dell’interesse a una normale qualità della vita rispetto alle esigenze della produzione
Lo ha precisato la Corte Suprema di Cassazione: Cass. n. 20927 del 2015; Cass. n. 20198 del 2016.
Immissioni acustiche o immissioni sonore
L’ammissibilità di immissioni acustiche o immissioni sonore non dipende solo dal rispetto dei limiti stabiliti dai regolamenti.
Secondo Cassazione 12 novembre 2018 n. 28893, il giudizio di tollerabilità deve basarsi sempre sull’art. 844 cod. civ.
Al riguardo, è necessario considerare, fra l’altro, la vicinanza dei luoghi e i possibili effetti dannosi per la salute.
Cassazione 17 gennaio 2018 n. 1025 ha specificato che, per la verifica di tollerabilità, è necessario misurare il rumore di fondo.
Ciò deve avvenire nella fascia oraria in cui si lamenta la violazione dei limiti differenziali.
In mancanza, non può considerarsi raggiunta la prova della molestia.
Se è impossibile misurare contemporaneamente rumore ambientale e rumore di fondo, il danno non può essere dimostrato.
Gli strumenti di tutela in caso di immissioni
Il soggetto che subisce le immissioni può esperire un’azione per ottenere una condanna di tipo inibitorio.
Può infatti domandare la cessazione delle immissioni che superino i limiti stabiliti dalla legge.
Si tratta di un’azione di natura reale, in quanto è legata al diritto sul fondo.
La legittimazione ad agire in giudizio è attribuita al titolare del diritto di proprietà.
Tale legittimazione viene data anche al titolare di un diritto reale di godimento.
L’azione del proprietario è considerata imprescrittibile, in quanto legata alla tutela della proprietà, che non si prescrive.
Sono legittimati a essere chiamati in giudizio il proprietario dell’immobile da cui provengono le immissione il titolare di un diritto reale di godimento su di esso.
Può esperirsi anche azione di condanna di tipo risarcitorio, come ben noto a un esperto avvocato immissioni.
L’azione per il risarcimento del danno ha natura personale ed è soggetta a prescrizione.
Al riguardo, è legittimato ad agire chiunque risulti danneggiato, anche chi lavora nell’immobile raggiunto dalle immissioni.
Il conduttore dell’immobile può esperire un’azione di natura personale, nel caso in cui con le immissioni si realizzi un illecito.
Al possessore sono concesse le azioni in via cautelare.
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