L’importanza dell’assistenza di un avvocato per amministrazione di sostegno
Il bisogno di protezione rende opportuna l’assistenza di un avvocato per amministrazione di sostegno.
Tale assistenza è di fondamentale rilevanza quando si tratta di scegliere l’amministratore di sostegno.
Si analizzano qui le regole da seguire in materia di scelta dell’amministratore di sostegno.
L’amministratore di sostegno non deve essere necessariamente un congiunto.
Il giudice può infatti nominare una persona che non sia un congiunto.
Deve, in ogni caso, seguire le indicazioni fornite dal soggetto bisognoso.
Il rilievo della volontà del diretto interessato
Ogni avvocato per amministrazione di sostegno conosce la giurisprudenza in materia.
Si riporta qui sotto, ad esempio, quanto si può trarre da Cassazione 20 marzo 2013 n. 6861.
La scelta dell’amministratore di sostegno avviene al fine della cura del beneficiario.
Devono mettersi in primo piano la cura e gli interessi della persona bisognosa di protezione.
Nella scelta, il giudice tutelare deve preferire, ove possibile, alcuni congiunti, qui di seguito indicati.
Si tratta innanzitutto del coniuge (non separato legalmente) e della persona stabilmente convivente.
La legge fa poi riferimento al padre, alla madre, al figlio, al fratello, alla sorella.
Altrimenti, si può far cadere la scelta su un (altro) parente entro il quarto grado.
La scelta può anche cadere sul soggetto designato dal genitore superstite.
In tal caso, la designazione deve risultare da testamento, atto pubblico o scrittura privata autenticata.
La centralità degli interessi della persona da tutelare
Si evince così un principio ben noto all’avvocato per amministrazione di sostegno.
Il giudice tutelare deve mirare alla cura e agli interessi della persona beneficiata.
Ha certamente un’ampia facoltà di valutazione al fine della nomina dell’amministratore di sostegno.
Risulta comunque necessaria la massima salvaguardia del beneficiario.
Il giudice sceglie chi deve assumere l’incarico di amministratore di sostegno
Ciò del resto trova conferma nell’art. 408, ultimo comma, c.c.
La norma viene spesso invocata dall’avvocato per amministrazione di sostegno.
Essa dà al giudice ampio margine per la scelta.
Ove ricorrano gravi motivi, può scegliere una persona diversa da quelle indicate dall’art. 408, 1° co.
Deve essere presa in primaria considerazione l’eventuale designazione da parte del beneficiando.
Questi potrebbe infatti esprimere un proprio desiderio in proposito.
In particolare, può richiedere di non avere, quale amministratore, un proprio familiare.
La volontà del beneficiando ha valore anche quando si ha un amministratore di sostegno provvisorio.
In tal caso, è rilevante l’assenso del beneficiario alla conferma definitiva dell’amministratore provvisorio.
L’opera di quest’ultimo può risultare, così, sostanzialmente collaudata.
La valorizzazione della dignità del beneficiario
Queste regole consentono la piena valorizzazione degli interessi della persona beneficiata.
Di certo, dar seguito alla sua volontà agevola la creazione di un rapporto sereno con l’amministratore.
Non rileva in contrario la circostanza della incapacità del beneficiario.
Il giudizio, d’altronde, non presuppone necessariamente la totale incapacità di intendere e di volere.
E una ridotta capacità del beneficiando non può inficiare la genuinità della sua scelta.
La specializzazione dello Studio Legale in amministrazione di sostegno
Per orientare bene la scelta dell’amministratore di sostegno è opportuna l’assistenza di un avvocato.
In particolare, è necessario che l’avvocato abbia esperienza in materia.
Il procedimento per l’amministrazione di sostegno ha infatti proprie caratteristiche.
L’avvocato esperto in materia conosce i confini con interdizione e inabilitazione.
In generale, deve conoscere le incapacità giudizialmente dichiarate.
L’avvocato per amministrazione di sostegno conosce la giurisprudenza sul tema.
Lo Studio Legale è storicamente specializzato in materia di amministrazione di sostegno.
Risulta consolidata l’esperienza in ambito di incapacità.
Si può scrivere allo Studio Legale per informazioni e consulenza in amministrazione di sostegno.
Per assistenza stragiudiziale e giudiziale in materia di incapacità, si può contattare lo Studio Legale.
A tal fine si possono utilizzare i recapiti indicati nella Pagina Contatti
o scrivere a tutela@professionistilegali.it