Insidia e sinistro stradale
Gli avvocati sinistro stradale devono conocere la tutela prevista in caso di sinistro stradale causato da una insidia.
Capita spesso, infatti, che un sinistro stradale sia cagionato da qualcosa che altera la normale viabilità.
In tal caso, si aprono le porte della responsabilità dell’ente tenuto alla manutenzione stradale.
L’ente ha infatti il compito di garantire la sicurezza nella viabilità.
Si tratta di problematiche che riguardano, in generale, i sinistri che possono verificarsi per una non adeguata manutenzione di un bene di uso pubblico.
Può, ad esempio, farsi riferimento, a tal proposito, alle dighe.
Sinistro stradale causato da insidia e irresponsabilità della pubblica amministrazione
In passato, le pubbliche amministrazioni non venivano coinvolte in azioni di responsabilità da parte degli utenti dei beni di uso pubblico.
Vigeva un principio, implicito, per il quale la pubblica amministrazione non poteva mai considerarsi in colpa.
Ne derivava l’irresponsabilità civile della pubblica amministrazione.
Inoltre, alla base dell’operato degli enti pubblici non era possibile considerare sussistente alcun elemento psicologico.
Coloro che svolgono la professione di avvocati sinistro stradale conoscono questa evoluzione storica.
Quindi l’ente pubblico non poteva versare in colpa, ai fini della configurazione di un illecito.
Alla colpa veniva infatti attribuita una natura psicologica.
La configurazione di una colpa della pubblica amministrazione in caso di sinistro stradale cagionato da insidia
Questa impostazione è stata superata, come ben noto agli avvocati sinistro stradale.
Si sono infatti ritenute rilevanti le eventuali colpe dei soggetti operanti per conto della pubblica amministrazione.
Un ulteriore passo in avanti ha consentito di prescindere da ogni riferimento alle persone fisiche.
Precisamente, si è giunti alla conclusione che la colpa debba essere valutata in via oggettiva.
Si può così considerare colposo il comportamento della pubblica amministrazione che si discosti, oggettivamente, dallo standard da seguire.
Non si fa più riferimento, dunque, all’elemento psicologico dei soggetti coinvolti nell’agire della pubblica amministrazione.
Insidia stradale e risarcibilità del danno conseguente alla lesione di un interesse legittimo
Questa evoluzione ha fatto seguito all’affermazione della risarcibilità del danno da lesione degli interessi legittimi.
Si pensi, in particolare, al decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 80.
L’art. 35 ha stabilito la risarcibilità del danno ingiusto a carico della pubblica amministrazione.
Si è dato al giudice amministrativo, nelle materie di sua giurisdizione esclusiva ex artt. 33 e 34, il potere di disporre il risarcimento.
Con la nota sentenza delle Sezioni Unite del 22 luglio 1999 n. 500, la risarcibilità in questione è stata proclamata in modo ampio.
Ciò fa parte delle conoscenze degli avvocati sinistro stradale.
Responsabilità per omessa manutenzione stradale e applicazione della responsabilità extracontrattuale
Col raggiungimento di questo traguardo, si è ritenuto di dar rilievo al danno da insidia stradale.
Si è data tutela risarcitoria al soggetto vittima di sinistro stradale cagionato da insidia.
In questo modo, gli avvocati sinistro stradale hanno potuto chiamare in responsabilità la pubblica amministrazione.
Il risarcimento è stato astrattamente giustificato col collegamento con una non adeguata manutenzione stradale.
Si sono prese quindi le mosse dal danno da risarcire in caso si sinistro stradale.
In tal modo, gli interpreti hanno ritenuto di applicare alla pubblica amministrazione una responsabilità per fatto illecito.
Si tratta della responsabilità disciplinata dagli artt. 2043 e seguenti del codice civile.
Gli avvocati sinistro stradale hanno così dovuto chiedere l’applicazione della responsabilità per fatto illecito.
Inadeguata manutenzione stradale e applicazione dell’art. 2051 cod. civ.
Ulteriore passaggio ha riguardato poi l’inquadramento del bene pubblico e dell’insidia presente sullo stesso.
L’oggetto in questione è stato infatti considerato quale bene soggetto alla custodia della pubblica amministrazione.
Un Comune, infatti, essendo proprietario della strada, può considerarsi custode della stessa.
Così, si è giunti all’applicazione dell’art. 2051 cod. civ.
Si tratta della norma che prevede la responsabilità extracontrattuale del custode.
Dispone che ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia.
Viene prevista la possibilità di esonerarsi da responsabilità mediante la prova del caso fortuito.
Provando il fortuito, la pubblica amministrazione evita di dover risarcire il danno derivante dal sinistro stradale causato dall’insidia.
Critiche all’applicazione della responsabilità extracontrattuale
L’inquadramento suddetto non è esente da critiche.
La responsabilità extracontrattuale è infatti una responsabilità che sorge al momento della realizzazione del danno.
Prima del danno non vi è infatti un rapporto giuridico rilevante, ai fini responsabilistici, tra danneggiante e danneggiato.
Il rapporto tra l’utente di un bene di uso pubblico e la pubblica amministrazione invece preesiste all’eventuale danno.
Ogni cittadino può infatti pretendere che l’ente pubblico provveda alla manutenzione stradale evitando così sinistri stradali dovuti a insidie.
In particolare, può pretendere l’otturazione di una buca presente sulla strada.
Ciò prescinde dalla verificazione di un danno da sinistro stradale causato dall’insidia.
Appare così oggetto di una qualche forzatura il richiamo, in caso di danno da insidia stradale, a una norma di responsabilità extracontrattuale.
Preesiste infatti un interesse legittimo del cittadino a ottenere l’adempimento della manutenzione stradale.
E l’eventuale adempimento, su istanza di un cittadino, esclude la realizzazione del danno da sinistro stradale dovuto all’insidia.
Tale adempimento si rivela allora quale rimedio primario.
Sinistro stradale cagionato da insidia e colpa della pubblica amministrazione
A seguito della segnalazione del cittadino in ordine a una insidia stradale, la pubblica amministrazione deve intervenire.
Se l’insidia viene eliminata, l’attivazione del rapporto tra cittadino e pubblica ammninistrazione impedisce il sinistro stradale.
L’ente che interviene in seguito alla segnalazione non fa altro che adempiere al proprio dovere.
L’intervento risponde quindi, certamente, a una logica “obbligatoria”.
Qualora invede la pubblica amministrazione non ponga rimedio all’insidia, si ha una inadempienza ai doveri di manutenzione stradale.
Tale inerzia è paragonabile alla situazione del soggetto che versa in colpa.
In altri termini, tale inerzia è oggettivamente qualificabile come colpa.
Si ha infatti, in tal caso, una divergenza tra il comportamento tenuto e quello che si sarebbe dovuto tenere osservando le regole di buon andamento della pubblica amministrazione.
L’orientamento che fa leva sulla colpa della pubblica amministrazione
Un orientamento minoritartio della Suprema Corte di Cassazione ritiene rilevante, ai fini della responsabilità, la colpa della pubblica amministrazione.
Secondo tale orientamento l’art. 2051 cod. civ. non prevede una responsabilità oggettiva bensì una inversione dell’onere della prova della colpa.
Il custode può cioè liberarsi dalla responsabilità mediante la prova liberatoria del fortuito.
Questa prova consiste, seguendo questa tesi, nella dimostrazione che il danno si è verificato in modo non prevedibile né superabile con uno sforzo diligente.
Il custode è quindi tenuto a provare la propria mancanza di colpa.
Gli avvocati sinistro stradale impostano spesso le domande di risarcimento puntando su una colpa dell’ente proprietario del bene su cui si è avuta l’insidia.
L’orientamento che ritiene rilevanta il nesso di causalità tra cosa e danno
Secondo l’orientamento maggioritario della Cassazione è invece il nesso causale a rilevare ai fini della responsabilità in questione.
La prova del caso fortuito consiste, seguendo questa tesi, con la dimostrazione della mancanza del nesso causale tra la cosa e il danno.
Chi segue questo orientamento, ritiene che l’art. 2051 cod. civ. sia una norma che fonda una responsabilità oggettiva.
Gli interpreti che seguono il diverso orientamento, su riportato, la considerano invece quale norma che prevede una responsabilità aggravata (per colpa presunta).
L’esperienza dello Studio Legale in materia di sinistro stradale e di insidia stradale
Lo Studio Legale si occupa da sempre del settore della responsabilità civile, quindi di risarcimento da sinistro stradale.
Si occupa, in particolare, di risarcimento da sinistro stradale causato da insidia.
Nello Studio Legale prestano la loro avvitità esperti avvocati sinistro stradale, che ben conoscono le applicazioni giurisprudenziali in materia.
Gli avvocati sinistro stradale devono costantemente tenersi aggiornati sulle evoluzioni applicative riguardanti i risarcimenti da insidia stradale.
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