Gli avvocati cassazionisti e il ricorso per cassazione

Per far ricorso dinanzi alla Suprema Corte di cassazione l’avvocato deve essere iscritto all’albo degli avvocati cassazionisti.

La norma di riferimento è l’art. 365 del codice di procedura civile.

Secondo questo articolo, infatti, si deve essere iscritti in un apposito albo per sottoscrivere il ricorso per cassazione.

L’albo contempla gli avvocati cassazionisti.

Precisamente, si tratta degli avvocati che sono ammessi al patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori.

Gli avvocati cassazionisti possono seguire il cliente in tutte le fasi del giudizio

Da quanto qui esposto, si evince che solo gli avvocati cassazionisti possono assistere il cliente in tutte le fasi del giudizio.

Gli avvocati cassazionisti possono, difatti, sottoscrivere la domanda di primo grado.

Possono successivamente sottoscrivere, eventualmente, quella d’appello.

Se del caso, possono anche sottoscrivere il ricorso per cassazione.

Chi può rientrare nell’elenco degli avvocati cassazionisti

I requisiti per essere iscritti all’albo degli avvocati cassazionisti sono stati indicati in apposita pagina del Blog.

Viene ivi specificato che possono essere iscritti come avvocati cassazionisti i professori universitari di ruolo che insegnano una disciplina giuridica.

Deve trattarsi di professori di ruolo.

In sostanza, possono far parte dell’albo degli avvocati cassazionisti i professori ordinari e i professori associati.

Si tratta di norma contenuta nella lettera A) dell’art. 34 del R.D.L. 27 novembre 1933, n. 1578.

La disposizione, alla lettera B), consente invece l’iscrizione, nell’elenco degli avvocati cassazionisti, agli ex magistrati.

La procura speciale da conferire agli avvocati cassazionisti

Gli avvocati cassazionisti, per proporre ricorso per cassazione, devono ricevere procura speciale.

A differenza della procura generale, la procura speciale non attribuisce all’avvocato la rappresentanza tecnica per una generalità di giudizi.

In altri termini, la procura speciale si riferisce a una determinata controversia (o a più determinate controversie).

La procura speciale che viene conferita agli avvocati cassazionisti, per il ricorso per cassazione, è destinata al giudizio dinanzi alla Suprema Corte.

Appello e Cassazione

Appare opportuno tracciare qualche elemento di distinzione tra l’appello e il ricorso per cassazione.

La domanda in appello è un mezzo di impugnazione di merito.

Con l’appello si può quindi giungere a un diverso accertamento dei fatti da cui trae origine la controversia.

Inoltre, l’appello è un mezzo di impugnazione a critica libera.

La legge non individua, infatti, in modo tassativo, le ragioni su cui si può fondare un appello.

Invece, il ricorso per cassazione non riguarda il merito ed è a critica vincolata.

Il ricorso per cassazione, inoltre, come anticipato, può essere sottoscritto solo da avvocati cassazionisti.

Nel giudizio di cassazione si esamina la sentenza impugnata con riferimento alle censure formulate dal ricorrente.

Esse devono rientrare tra quelle prescritte dalla legge.

Ricorso per cassazione e rinvio

Col ricorso per cassazione, si chiede la cassazione ovvero la cancellazione della sentenza oggetto di impugnazione.

Si richiede, dunque, un esito rescindente, diretto all’eliminazione del provvedimento giudiziale precedente.

Normalmente, segue poi l’effetto rescissorio, da parte del giudice a cui la Cassazione ha rinviato il giudizio.

Il provvedimento del giudice di rinvio, di regola, definisce il giudizio.

In alcuni casi, il giudizio si conclude direttamente dinanzi alla Suprema Corte.

Ciò si ha quando sussistono tutti gli elementi per definire la controversia.

L’interesse a impugnare

Presupposto comune a tutte le impugnazioni è l’interesse ad impugnare.

Si tratta di un requisito che viene necessariamente tenuto in considerazione dagli avvocati cassazionisti,

Cioè, la parte deve avere interesse a che si eliminino gli effetti del provvedimento da impugnare.

In altri termini, la parte deve risultare effettivamente soccombente, anche se parzialmente.

Gli adempimenti degli avvocati cassazionisti

Per instaurare il giudizio innanzi alla Corte di Cassazione si devono effettuare alcuni fondamentali adempimenti.

Il ricorso, sottoscritto da un avvocato iscritto all’albo degli avvocati cassazionisti, deve essere notificato alla controparte.

Successivamente, deve essere depositato in cancelleria, nel termine di venti giorni decorrenti dall’ultima notifica.

Il termine da rispettare per la notifica del ricorso è quello di sei mesi (c.d. termine lungo), dal deposito della sentenza da impugnare.

Se la sentenza da impugnare è stata notificata, decorre il termine c.d. breve.

L’avvocato deve, in questo caso, notificare il ricorso per cassazione entro sessanta giorni dalla notifica del provvedimento da impugnare.

Il deposito da parte degli avvocati cassazionisti

Si deve poi provvedere al deposito del ricorso per cassazione.

Il cassazionista deve depositare il ricorso presso la cancelleria della Cassazione nel termine di venti giorni dalla notifica.

Col ricorso si provvede all’impugnazione, mediante censure, di una sentenza emessa, di norma, da un giudice in secondo grado.

Tramite la proposizione del ricorso per cassazione, si impedisce il passaggio in giudicato della sentenza impugnata.

Si impedisce, cioè, che il provvedimento divenga irrevocabile.

I termini indicati sono perentori, come ben noto agli avvocati cassazionisti.

Anche il controricorso deve essere sottoscritto da uno o più avvocati cassazionisti

Il destinatario del ricorso può notificare al ricorrente un controricorso.

Col controricorso, il destinatario del ricorso può far valere le proprie ragioni.

Anche il controricorso deve essere sottoscritto da un avvocato rientrante nell’albo degli avvocati cassazionisti.

Tramite il controricorso, si contestano le ragioni poste a fondamento del ricorso.

Con questo mezzo, si può anche proporre una domanda al fine della condanna del ricorrente.

Il controricorso deve essere depositato nella cancelleria della Suprema Corte entro venti giorni dalla notificazione.

Il contenuto del ricorso per cassazione

Analizziamo adesso il contenuto del ricorso per cassazione.

Come noto agli avvocati cassazionisti, è previsto un contenuto necessario del ricorso per cassazione.

Il ricorso deve contenere innanzitutto l’indicazione delle parti e della sentenza o decisione impugnata.

Inoltre, il ricorso per cassazione deve contenere l’esposizione sommaria dei fatti della causa.

Di fondamentale rilievo sono i motivi per i quali si chiede la cassazione.

Il ricorso per cassazione deve infatti contenere i motivi, con l’indicazione delle norme di diritto su cui si fondano.

Viene altresì prescritta l’indicazione della procura, se conferita con atto separato.

Nel ricorso per cassazione, deve essere contenuta la specifica indicazione degli atti processuali e dei documenti sui cui si fonda.

Le sentenze pronunciate in grado d’appello o in unico grado possono essere impugnate con ricorso per cassazione.

I motivi del ricorso per cassazione

I motivi di cassazione sono tassativi.

Innanzitutto, la legge fa riferimento all’impugnazione per motivi attinenti alla giurisdizione.

L’impugnazione si può effettuare anche per violazione delle norme sulla competenza.

Questa impugnazione si può effettuare quando non è prescritto il regolamento di competenza.

La legge prevede poi che si possa fondare il ricorso per cassazione sulla violazione di legge.

La violazione e la falsa applicazione di norme

Precisamente si può proporre ricorso per cassazione per violazione o falsa applicazione di norme.

Ciò è ben noto agli avvocati cassazionisti.

Si fa riferimento a norme di diritto e dei contratti e accordi collettivi nazionali di lavoro.

Numerosi ricorsi per violazione o falsa applicazione di norme sono stati sottoscritti da avvocati cassazionisti di questo Studio Legale.

Si ha violazione di norme di diritto quando il giudice di merito ha commesso un errore nell’individuare la disciplina da applicare.

Ricorso per cassazione per errore di interpretazione di una norma

Gli avvocati cassazionisti possono censurare, col ricorso per cassazione, anche gli errori di interpretazione delle norme.

Se il giudice di merito ha interpretato erroneamente una disposizione, si ha infatti una violazione della norma.

Quando si interpreta erroneamente una norma di diritto, si va contro i dettami dell’ordinamento.

A seguito di apposita censura nel ricorso per cassazione, l’errore può essere rilevato.

Così, la Suprema Corte può dettare il principio per porvi rimedio.

Ricorso per cassazione ed errore di qualificazione

Compito degli avvocati cassazionisti, inoltre, è quello di censurare certi errori di qualificazione.

Difatti, il giudice di merito può aver errato nel qualificare in un determinato modo una concreta situazione.

Ciò può aver comportato l’erronea applicazione di una norma.

Col giudizio di cassazione, si può porre rimedio a questo errore.

Il ricorso per cassazione fondato sulla nullità della sentenza o del procedimento

Il ricorso per cassazione può fondarsi, inoltre, sulla nullità della sentenza o del procedimento.

Anche questo motivo è stato impiegato, quando adeguato, nei ricorsi sottoscritti dagli avvocati cassazionisti di questo Studio Legale.

Gli avvocati cassazionisti possono contestare la violazione di disposizioni relative allo svolgimento del processo.

Si può proporre censura in relazione a ciascun vizio in grado di inficiare la sentenza impugnata.

Anche il vizio di costituzione del giudice assume rilievo quale fondamento dell’impugnazione in questione.

Quanto alla nullità della sentenza, essa può derivare da un insanabile contraddizione tra il dispositivo e la motivazione.

La contraddizione, in alcuni casi, impedisce l’esatta delimitazione del comando impartito dal giudice.

Ciò comporta un vizio censurabile dagli avvocati cassazionisti col ricorso per cassazione.

Ricorso per cassazione e vizio nella procedura

Il vizio censurabile può riguardare anche la procedura seguita.

In particolare, rileva l’illegittimità della procedura con conseguenze determinanti sulla sentenza da impugnare.

Gli avvocati cassazionisti che vogliono far valere questa nullità devono specificare quale pregiudizio è conseguito dal vizio in questione.

Infatti, l’impugnazione dinanzi alla Suprema Corte, non è prevista a salvaguardia delle formalità procedurali.

Essa è prevista a tutela dell’interesse del ricorrente.

La cassazione della sentenza deve, pertanto, comportare la rimozione di un pregiudizio subito dal ricorrente.

Ricorso per cassazione per omesso esame su un fatto decisivo

Molto frequente è il motivo di ricorso riguardante l’omesso esame circa un fatto decisivo per il giudizio.

Deve trattarsi di un fatto che è stato oggetto di discussione tra le parti.

Gli avvocati cassazionisti dello Studio Legale spesso hanno fatto riferimento a questo motivo di ricorso.

Si deve trattare di un fatto che deve essere ritenuto decisivo ai fini del giudizio.

Questo è noto agli avvocati cassazionisti.

Quanto al fatto rilevante, esso può essere principale oppure secondario.

Il fatto in discorso deve, per altro, essere stato oggetto di discussione tra le parti nell’ambito del giudizio di merito.

Omesso esame di un fatto decisivo e indicazioni da inserire nel ricorso per cassazione

Gli avvocati cassazionisti, dunque, devono indicare in modo specifico il fatto per il quale è mancato l’esame del giudice che ha emesso la sentenza impugnata.

Rientra tra i doveri degli avvocati cassazionisti l’indicazione di tutti gli elementi utili ai fini della individuazione del fatto.

Devono essere indicati pure tutti gli elementi per l’individuazione dell’omesso esame del fatto stesso.

L’avvocato cassazionista deve poi delineare tutti gli elementi in grado di dimostrare che il fatto è stato oggetto di discussione tra le parti.

Altro dovere degli avvocati cassazionisti è quello di specificare tutti gli elementi in grado di dimostrare che si tratta di un fatto decisivo per il giudizio.

I motivi di merito non possono dar fondamento a un ricorso per cassazione

Con il ricorso per cassazione, gli avvocati cassazionisti non possono censurare una sentenza per profili di merito.

Lo si è anticipato sopra.

Non è consentito, dunque, col ricorso per cassazione, censurare la ricostruzione dei fatti avvenuta nel giudizio di merito.

Ciò vale a meno che l’accertamento avvenuto non riveli una violazione o falsa applicazione di norme di diritto.

L’accertamento di merito può far emergere, a volte, l’omesso esame circa un fatto decisivo per il giudizio, oggetto di discussione tra le parti.

Anche in questo caso, è possibile proporre ricorso per cassazione.

In ragione di quanto qui riportato, i giudizi di primo e secondo grado vengono definiti giudizi di merito.

Il giudizio dinanzi alla Cassazione si definisce invece giudizio di legittimità.

Il provvedimento della Corte di cassazione

A conclusione del giudizio di cassazione, la Cassazione può accogliere o rigettare il ricorso.

Se lo accoglie, può cassare la sentenza impugnata senza rinvio, oppure rinviando ad altro giudice di merito, in diversa composizione.

La Corte di cassazione individua il principio di diritto da applicare nel caso concreto.

Ricorso per cassazione ed evoluzione della giurisprudenza

I principi enunciati dalla Suprema Corte non sono però immutabili nel tempo.

Anzi, essi si evolvono a seguito dell’evoluzione del contesto giuridico e sociale di riferimento.

L’aggiornamento continuo consente agli avvocati cassazionisti di seguire le evoluzioni delle interpretazioni della Cassazione.

L’esperienza dello Studio Legale in materia di ricorso per cassazione

Lo Studio Legale si è sempre occupato di ricorsi per cassazione.

Si offre specifica assistenza in materia.

In particolare si offre consulenza sulle sentenze che potrebbero essere oggetto di impugnazione dinanzi alla Suprema Corte di cassazione.

All’esito della consulenza, si può decidere se è opportuno proporre ricorso per cassazione.

In caso di accettazione dell’incarico conferito, il ricorso viene redatto e sottoscritto da un avvocato cassazionista dello Studio Legale.

Gli avvocati cassazionisti dello Studio Legale sono esperti nelle impugnazioni dinanzi alla Cassazione.

Si tratta di avvocati cassazionisti che si impegnano costantemente nell’attività di aggiornamento, con frequenti ricerche sulla giurisprudenza di legittimità.

L’avvocato che fa parte dell’albo degli avvocati cassazionisti deve continuamente aggiornarsi sulle evoluzioni degli orientamenti del Supremo Collegio.

Il ricorso per cassazione, difatti, deve essere redatto con piena consapevolezza degli sviluppi interpretativi della giurisprudenza di legittimità.

Si può contattare lo Studio Legale, per un ricorso per cassazione, o consulenza su una sentenza da impugnare in Cassazione, utilizzando i recapiti indicati nella Pagina Contatti oppure scrivendo a studio@professionistilegali.it

Il Prof. Avv. Gaetano Edoardo Napoli, professore ordinario di Diritto privato presso l’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza, è iscritto all’Albo degli Avvocati cassazionisti

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L’Avv. Simona Siciliani, esperta in Diritto del lavoro e in Diritto civile, è iscritta all’Albo degli Avvocati cassazionisti.

Si è occupata di ricorsi in materia di Incapacità, di Contratti, di Successioni, di Diritto del lavoro, di Responsabilità civile, di Diritto di famiglia, di Proprietà e Diritti reali, di Impresa, di Diritto societario.

 

Lo Studio Legale si occupa di ricorsi per cassazione sin dagli anni Sessanta.

Le materie trattate sono tutte quelle che rientrano nel Diritto civile.

Ci si può rivolgere allo Studio Legale per ricorsi per cassazione in materia di:

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